REGIONE BASILICATA: NO AGLI INCARICHI FIDUCIARI

La Federazione CIDA funzione pubblica esprime solidarietà a tutta la dirigenza di ruolo della Regione Basilicata e riprovazione nei confronti della nuova Giunta da poco insediata, ove siano confermate le indiscrezioni di stampa secondo le quali è in programma un avvicendamento politico degli incarichi tecnici dirigenziali nei Dipartimenti di quella Regione.

In un mondo intellettuale frastornato da principi falsi e tendenziosi, questa Federazione ricorda ai responsabili della politica che l’asserito criterio del rapporto fiduciario fra vertici politici e dirigenza pubblica contravviene, non solo ai principi posti dagli articoli 97 e 98 della Carta costituzionale, ma anche e soprattutto alle prassi prevalenti in tutti gli Stati occidentali avanzati.

Lì si preservano la stabilità degli incarichi della dirigenza di ruolo assunta per concorso pubblico (salvo evidenze legate a risultati negativi della performance dei singoli). Autorevolissime correnti della dottrina amministrativa italiana negano che il rapporto politica/dirigenza pubblica debba essere informato ai canoni della “fiduciarietà” fra politici e dirigenti pubblici, peraltro corretto e validissimo in altri contesti organizzativi privati, ove l’imprenditore ha piena facoltà di scegliere i soggetti ritenuti più idonei per dirigere i suoi servizi gestionali.

Nel nostro Paese, invece, ha preso ormai piede una prassi deleteria – qualificata come “spoils system”, nella completa ignoranza del fatto che tale modalitĂ  sia stata abolita nella patria delle sua adozione (gli Stati Uniti) da 136 anni. Lì, invece, nell’amministrazione federale sono sottoposti a rotazione solo gli incarichi di vertice dei Dipartimenti e delle Agenzie (sempre e comunque in seguito a verifica e approvazione da parte del Senato). Stesso principio viene applicato negli Stati federati.

Immemore di quanto sopra sinteticamente ricordato, da 10 anni circa il nostro Legislatore ha introdotto nel sistema – in occasione dell’adozione di discipline emergenziali – tre disposizioni di legge che vanificano il principio della stabilitĂ  della funzione, disponendo la facoltĂ  da parte delle pubbliche amministrazioni di revocare gli incarichi dirigenziali prima della loro naturale scadenza, in connessione, o dell’avvicendamento dei vertici politici oppure di processi di riorganizzazione dei servizi. E’ stata, inoltre, estesa negli Enti locali la facoltĂ  di assumere dall’esterno dirigenti a tempo determinato in una percentuale del 30% dei posti dirigenziali in organico, disposizione quest’ultima che consente ai vertici politici di disporre a piacimento della gestione di tutti i posti di responsabilitĂ  “sensibili” a livello di appalti, contratti e di gestione imparziale e trasparente.

Questa Federazione chiede ufficialmente al Ministro della Pubblica Amministrazione, avv. Giulia Buongiorno, di proporre al Parlamento l’abrogazione di tali disposizioni di legge: 1) l’articolo 9, comma 32, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito in legge 30 luglio 2010; 2) l’articolo 1, comma 18, del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138, convertito in Legge 14 dicembre 2011, n. 148; 3) l’articolo 11 del decreto- legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito in legge 11 agosto 2014 n. 114. Si allega ad ogni buon fine il testo delle disposizioni in questione.

E’ nostra intenzione non tralasciare alcuna occasione – non escluse le vie giurisdizionali – per combattere l’uso ormai generalizzato di rivoluzionare i servizi e le professionalità operanti nelle varie amministrazioni pubbliche al momento del cambio dei vertici politico-amministrativi. Questa modalità colpisce a morte la funzionalità e l’efficienza dei servizi delle pubbliche amministrazioni, sottoposti periodicamente e frequentemente a ricambi completi. La stabilità dei servizi, la legalità e l’imparzialità dell’azione amministrativa vengono in tal modo sottoposti a pressioni altamente dannose per l’utenza e per la cittadinanza tutta. Contro tutto questo si batterà la Federazione CIDA funzione pubblica.

Norme sulla precarietĂ  del dirigente pubblico