RASSEGNA STAMPA CCNL AREA FUNZIONI CENTRALI

I media parlano del rinnovo del CCNL dell’Area funzioni centrali, triennio 2016-2018, riportandone le novità che abbiamo illustrato.

“Il Diario del Lavoro”

PA: CONFEDERAZIONI, SPINTA INNOVATIVA IN CCNL DIRIGENZA MA MANCANO REGOLE PER SMART WORKING = Roma, 9 mar. (Adnkronos) – È stato necessario un lungo lavoro per arrivare a un nuovo contratto dalla «forte spinta innovativa che si riscontra nell’omogeneizzazione nell’impianto di base di un quadro di discipline normative fondamentali comuni a dirigenti amministrativi, sanitari, avvocati, medici Epne, ingegneri, statistici e professionisti tutti, sempre nella salvaguardia delle diverse specificità, fino alla rivalutazione economica anche per le posizioni di partenza maggiormente sacrificate, come nel caso dei dirigenti medici sanitari del Ministero della Salute e dell’Agenzia Italiana del Farmaco». Così in una nota le Confederazioni Cida, Codirp, Confedir, Cosmed, sul nuovo contratto collettivo nazionale dell’Area delle Funzioni centrali. Tuttavia «resta ancora da completare il quadro: in particolare mancano adeguate regolamentazioni nella contrattazione collettiva in materia di lavoro agile, lo smart working di cui tanto si sente la necessità in particolare in questo periodo di emergenza, nonostante l’avessimo richiesta con forza nella trattativa conclusasi almeno 6 mesi fa», osservano le confederazioni che hanno costituito un cartello al tavolo della trattativa. «Ci auguriamo di recuperare questo aspetto fondamentale con il prossimo rinnovo contrattuale. – aggiungono – Ci stiamo impegnando a chiedere l’applicazione delle nuove disposizioni nelle Amministrazioni e negli Enti per arrivare all’affermazione del lavoro agile quale modalità ordinaria di lavoro anche nella Pubblica amministrazione, al di là dell’attuale situazione di emergenza». Il nuovo ccnl contiene la spinta alla ripresa delle progressioni di carriera dei professionisti e al principio di stabilità e autonomia dei dirigenti attraverso la clausola di salvaguardia. Rimane, infine, «fortemente carente la normativa in materia di welfare aziendale, con particolare riferimento alla previdenza complementare e ai fondi integrativi sanitari: in questo caso sarà opportuno riferirsi alle regole ormai consolidate del mondo del lavoro manageriale privato» concludono i rappresentanti dei dirigenti.