Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge Concretezza – Ribadiamo quanto già sostenuto contro i sistemi di verifica biometrica

Rendiamo nota, con enorme disappunto, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 56 del 2019, approvata il 19 giugno scorso: la cosiddetta Legge Concretezza per le pubbliche amministrazioni e per la prevenzione del fenomeno dell’assenteismo tra i lavoratori.

La legge, che entrerà in vigore il prossimo 7 luglio, fa riferimento all’introduzione dei “sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza degli accessi sul posto di lavoro, in sostituzione dei diversi sistemi di rilevazione automatica, attualmente in uso”.

Si tratta, come ribadito più volte dalla FP-CIDA, di una norma assolutamente demagogica, da noi duramente contestata fin dal primo giorno ma sostenuta purtroppo dal Parlamento. Abbiamo avuto modo di esporre la nostra dura opposizione in ogni sede opportuna, fino all’incontro con il Consigliere per gli affari giuridici e istituzionali del Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, avvenuto il 7 maggio scorso.

Il controllo biometrico per verificare la presenza sul posto di lavoro per i dipendenti pubblici – ribadiamo quanto già sostenuto – va contro la Costituzione, è una norma sproporzionata rispetto alla necessità di controlli ed è in evidente contrasto con il parere già espresso dal Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Impone, inoltre, al nostro Paese un inaccettabile passo indietro sull’avvio del percorso, già previsto dalla legislazione vigente, dello smart working.

Per quanto riguarda, nello specifico, i dirigenti pubblici, riaffermiamo con convinzione, ancora una volta, che la peculiarità del loro lavoro consiste nel raggiungimento dei risultati e non nel semplice rispetto di un orario di lavoro prestabilito. L’introduzione di simili controlli andrà quindi, di fatto, a stravolgere il ruolo dei dirigenti pubblici. Risulta ancora più incomprensibile la disparità di trattamento tra i dipendenti pubblici che si verrà a creare all’interno delle scuole, dove i controlli biometrici interesseranno solo i dirigenti scolastici e il personale Ata, escludendo invece il corpo docente.

Restiamo fermamente contrari a questa norma, che continueremo a contestare sotto ogni aspetto e con tutti gli strumenti disponibili.

Legge n. 56 del 19 giugno 2019